Gallipoli e dintorni

Gallipoli, Lido Conchiglie, Rivabella e Punta Pizzo

Gallipoli

I pescatori nel porticciolo antico di Gallipoli, raccolgono le nasse blu e rosse e raccontano del pescato del giorno. Siamo a Gallipolli, Kale Polis, la città bella, è questo il nome che i greci le hanno dato quando sono giunti qui nel 500 a.C. Qui si trova anche la fontana greca con la tonalità calda della pietra leccese. Si è fatta modellare e racconta la metamorfosi di tre figure mitologiche diventate poi fonti a cui abbeverarsi. Guarda, la fontana, al castello angioino, al suo Rivellino, la sua torre rotondeggiante che si fa bagnare dal mare. Il castello si raggiunge attraversando il ponte seicentesco, oggi non più levatoio. Luogo di eventi culturali e mostre, il castello apre al centro storico di Gallipoli. La città vecchia è interamente abbracciata dal mare, ricca di colori e profumi ma anche di luoghi nascosti nel suo intreccio di strade. Il punto più alto è occupato dall’imponenza della cattedrale di Sant’Agata, ricca di decori barocchi sulla facciata in carparo e ricca di tele seicentesche nelle navate interne.

Lontana solo di qualche passo, si trova la biblioteca comunale. Il patrimonio di volumi, con i suoi fondi librari e l’archivio storico, è custodito nell’antico palazzo che ospitava l’oratorio dei nobili, costruito nel XIII secolo. Il racconto di Gallipoli prosegue nelle viscere delle città vecchia, lì dove nella roccia sono stati scavati i frantoi ipogei e dove veniva prodotto l’olio lampante. Dei trentacinque frantoi di Gallipoli, l’unico a poter raccontare quest’antica storia è quello di Palazzo Granafei, l’unico ad essere interamente ristrutturato e a conservare anche gli strumenti di lavorazione. Le vicende dell’olio lampante proseguono sulla terra ferma, spostandosi verso la baia della Purità. Da qui partivano le navi cariche di olio, destinato ad illuminare i salotti di tutta Europa, e qui si trova la chiesa della Madonna della Purità, costruita dalla confraternita degli scaricatori di porto. La chiesa all’esterno è essenziale, bianca, con un mosaico di maioliche che rappresenta la Vergine con il bambino e ai lati San Giuseppe e San Francesco. La meraviglia è tutta all’interno perché l’ambiente è interamente decorato, dal pavimento di maioliche, agli stucchi e ai dipinti, fino alla pala d’altare. Quest’ultima è una preziosa opera del napoletano Luca Giordano, una delle poche ad avere la sua sigla. La tela che si trova sopra l’ingresso nasconde un piccolo segreto, sotto di essa si trova un grande affresco che rappresenta i quattro evangelisti e che si può vedere attraverso un meccanismo azionato su richiesta.

Proseguendo lungo la riviera Nazario Sauro si trova la chiesa di San Francesco d’Assisi, che guarda verso il mare e brilla di tonalità calde alla luce del tramonto. In bilico tra l’essenza spoglia dei francescani e i decori barocchi, la chiesa mantiene all’interno un rigido ordine. La pala d’altare raffigura San Francesco d’Assisi, opera del pittore gallipolino Giandomenico Catalano. Varcato l’ingresso, a destra si trova la cappella degli spagnoli e qui si possono ammirare le statue in legno che raffigurano Cristo in croce con accanto i due ladroni, tra questi il più noto è sicuramente Misna, il Malladrone. Le sue vesti ancora oggi si lacerano di continuo, questo, si racconta, accade perché non si è pentito neanche davanti a Cristo, in punto di morte. La sua fama è stata tale da aver ammaliato anche il poeta Gabriele D’Annunzio che ha chiesto di poterlo vedere di notte e lo ha definito “di orrida bellezza”.

Dalla Purità si guarda anche all’isola di Sant’Andrea, con il suo faro ottocentesco. L’isola dista poco più di due chilometri dalla costa e si può raggiungere solo con le escursioni in barca. Gli unici ad abitarla sono i gabbiani corsi che la scelgono per fare il nido e altre specie di volatili che la tengono come tappa delle loro rotte migratorie. I fondali che la circondano sono un sogno anche per gli amanti dello snorkeling che qui si trovano immersi tra i coralli e variopinte specie acquatiche.

Gallipoli ha due anime, quella tranquilla delle stagioni più fredda e quella frenetica e viva dell’estate. La città non è solo discoteche e concerti ma luoghi da ammirare e tradizioni da scoprire. Tra queste c’è quella della festa patronale di Santa Cristina, che si celebra il 15 luglio ed è l’occasione migliore per assaggiare la scapece gallipolina, un piatto tipico a base di pesce, mollica di pane e zafferano. Nei mesi invernali non sono da perdere il carnevale di Gallipoli e i riti della Settimana Santa, che ogni anno portano sul lungo mare tantissimi curiosi. Si inizia la sera del giovedì santo con la visita ai sepolcri che porta i fedeli a visitare le chiese della città. Il venerdì santo si tiene la processione dell’Urnia, della confraternita del Santissimo Crocefisso. All’alba del sabato si tiene la processione della Desolata, si parte dalla chiesa della Purità , sfilano per il centro storico due cortei, uno con in spalla la statua del Cristo e un altro con in spalla la Madonna della Desolata, i due cortesi si incontrano alle prime luci del giorno davanti alla spiaggia della Purità, in un simbolico abbraccio che crea ogni anno una grande suggestione.

Da visitare a Gallipoli

Il Castello Angioino
Il Castello Angioino è stato realizzato su un progetto del celebre architetto militare Francesco di Giorgio Martini da Siena e si presenta con un impotente struttura perché edificato a difesa della città. Il Castello è totalmente circondato dal mare e la sua costruzione è l’espressione di un altissima tecnologia ingegneristica. Risale al XIII-XIV sec, inizialmente doveva essere di forma quadrangolare, ma con l’arrivo degli Aragonesi cambiò struttura, il recinto a pianta poligonale fu sostenuto agli angoli da Torri cilindriche. Nel primo Cinquecento il fossato fu riempito e gli archi, che sorreggevano il ponte levatoio secentesco che univa l’abitato di Gallipoli alla terra ferma, furono interrati. Attualmente è sede del Comando della Guardia di Finanza, mentre il Rivellino d’estate si trasforma in arena cinematografica.

La Cattedrale
La Cattedrale è stata edificata nel 1629 per volere di Gian Giacomo Lazzari, un facoltoso medico, ed è dedicata a S. Agata. Sorge sui resti di un’altra chiesa dedicata a S. Giovanni Crisostomo. L’imponente facciata realizzata in carparo presenta due stili: IL BAROCCO e IL CLASSICO. L’interno maestoso è una pinacoteca di inestimabile valore a cui hanno contribuito pittori, dai nonni altisonanti quali il Coppola, il Catalano, il Malinconico, che completò le decorazioni nel 1700. La Cattedrale fu impreziosita ulteriormente su interessamento del Vescovo Consalvo de Rueda e conserva anche diverse reliquie di santi, poste in grandi teche, quella più importante contenente la mammella di S. Agata, manca, perchè fu prelevata da Raimondello Orsini Del Balzo e trasferita a Galatina nella Basilica di S. Caterina d’Alessandria.

Chiesa del Carmine
La Chiesa fu ricostruita tra il 1836 e il 1838 su un progetto di Vito Donato da Galatone e conserva al suo interno il Tabernacolo del Compianto sotto la Croce che il pittore Giulio Pagliano dipinse nel 1931.

Chiesa S. Domenico al Rosario
E’ la sede della Confraternita del Rosario e deve il suo nome al bastione antistante. La navata centrale, rivestita in pietra è a pianta ottagonale e comprende 5 altari per ogni lato dove si possono ammirare tele di alto valore artistico.

Chiesa S. Teresa d’Avila
La chiesa fu eretta nel 1687 e inaugurata nel 1691, è ricca all’interno del più sovraccarico barocco locale e conserva il Sepolcro del Vescovo spagnolo Antonio Perez Della Lastra contiguo con il monastero delle Carmelitane Scalze.

Chiesa S. Francesco di Paola
La Chiesa ad un unica navata presenta un’ altare dedicato alla Vergine di Pozzano, vicino Castellamare di Stabia. Interessanti sono le tele custodite e l’Arco Trionfale, formato da decorazioni a giroli di legno intagliato e decorato.

Oratorio dell’Immacolata
Conserva una tela seicentesca che raffigura la Madonna Immacolata ed è una tipica espressione dello stile barocco. Particolari sono le scale a doppia rampa.

Chiesa di S. Chiara
La chiesa risale alla fine del ‘500, inizialmente era un monastero al cui posto nacque una scuola. La Chiesa, dedicata ai SS. Pietro e Paolo, mostra un interessante pavimentazione in maioliche e tele importanti come quella sull’altare centrale che raffigura i SS. Pietro e Paolo, S. Francesco e S. Chiara D’Assisi.

Chiesa di S. Maria della Purità
E’ stata costruita nel 1664 dalla Confraternita degli Scaricatori di Porto. La Chiesa spicca tra le numerose città perchè nonostante il semplice prospetto esterno non lasci minimamente immaginare, l’interno è integralmente ricoperto, comprese le volte, di tele settecentesche per la maggiorparte opere di Muro Liborio Riccio. La seicentesca tela dell’altare marmoreo è opera di Luca Giordano.

Chiesa dell’Immacolata
Oggi viene utilizzata come oratorio, è stata edificata tra il 1767-68 e conserva stucchi e tele raffiguranti la storia di Tobia e nella sacrestia l’organo costruito a Napoli nel 1759.

Chiesa della Madonna degli Angeli
Edificata dai pescatori gallipolini sorge di fronte alla città vecchia. La chiesa cinquecentesca di modeste dimensioni mostra le sue splendide maioliche raffiguranti la Madonna degli Angeli sullo sfondo della città di Gallipoli. L’interno conserva quattro tele di Diego Bianchi.

Il Museo Civico
Il Museo si trova in pieno centro storico poco dopo la magnifica cattedrale, è diviso in due piani e risale al 1899. Non è un museo specifico ma si possono trovare gli oggetti più disparati: dallo scheletro di un balenottero lungo 20 m. pescato a Gallipoli nel 1884 ad un inconsueto strumento misicale (il pantarmonico).

Da visitare anche:
Palazzo del Seminario, Palazzo Balsamo, Torre Dell’Orologio, Palazzo Pirelli, Palazzo Episcopale, Teatro Garibaldi, Porto di Gallipoli

Punta Pizzo

Sul punto d’inizio del golfo di Gallipoli si trova la baia di Punta Pizzo, in cui si incrociano e si fondono spiagge di sabbia finissima e piccoli anfratti di roccia tufacea. Le acque cristalline restituiscono l’immagine di un mare puro e limpido dove fare il bagno in compagnia degli animali marini che popolano il Mediterraneo. Questo tratto di costa è apprezzato da chi cerca una vacanza all’insegna del Salento autentico, lontano dalle spiagge affollate, immersi nella natura più selvaggia, tra i profumi di timo e rosmarino e delle piante che arricchiscono la macchia mediterranea. I più fortunati riusciranno anche ad individuare la piccola spiaggia segreta di Punta Pizzo, dove poter fare il bagno in solitudine, cullati dal lento andare del mare.

Lido Conchiglie

L’antica abazia basiliana di San Mauro si erge su un alto promontorio da cui guarda a Lido Conchiglie, un tratto di costa che carezza la spiaggia di Padula Bianca e arriva a toccare la montagna spaccata. Passa così dalle spiagge di sabbia finissima alle rocce ispide in cui tuffarsi per ritrovarsi tra meravigliosi fondali. Lido Conchiglie ha una storia molto antica, testimoniata dai ritrovamenti umani risalenti alla preistoria ma la sua fortuna inizia intorno agli anni ‘Trenta del ‘Novecento e non si è ancora arrestata. Gode sicuramente del faro di luce proiettato sulla vicina Gallipoli ma anche Lido Conchiglie è particolarmente apprezzata perché offre una soluzione a qualsiasi esigenza, sia che siate una famiglia con bambini piccoli sia che siate alla ricerca di brividi ed emozioni con tuffi mirabolanti e snorkeling appassionante.Lungo la costa si trovano anche tanti piccoli ristorantini, ottimi per chi vuole gustare la bontà del pescato fresco di Gallipoli.

Rivabella

Poco lontano da Gallipoli si trova Rivabella, una località di mare abitata fin dall’antichità. Nella zona, infatti, sono stati ritrovati alcune testimonianze preistoriche, di antiche ville romane e nel corso dei secoli è stata sempre frequentata. A lungo è stata conosciuta come Ponticello per un ponte sotterraneo che favoriva il defluire delle acque.La sua fortuna arriva solo a partire dagli anni Settanta, quando in tanti si interessano alla costa ionica del Salento e anche Rivabella gode di riflesso di questa attenzione. Nonostante tutto rimane comunque una località tranquilla, dove poter passare vacanze all’insegna del relax, godendo di un mare cristallino, di lidi attrezzati e dei tanti ristorantini dove poter gustare la cucina della tradizione contadina.

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