La ricchezza del salento: una terra paziente, custode di una bellezza lucente, fatta di colori, melodie e storie antiche.
Questo è un percorso che parte da sentieri di campagna incorniciati da rovi e muretti a secco, testimoni della storia di gente dagli occhi di bambino, profondamente legata alla terra e alle presenze che magicamente la popolano. Gente che in ogni sasso, albero o arbusto è stata capace di scorgere il segno del divino ed ha dunque sentito di dover proteggere questa provincia immersa nel Mediterraneo e abbagliata dalla luce di un sole paterno.
È così che nel Salento è stato possibile far giungere fino a noi tradizioni antiche, una cultura mai obsoleta poiché profondamente vissuta, e una dimensione poetica delle cose, come se gli occhi che la osservano e la ponderano fossero sempre e immutabilmente quelli dell’infanzia, che vive di un tempo dilatato, un tempo (Sa)lento.
Abbandona viaggiatore i tuoi occhi da adulto e percorri questa provincia con la meraviglia del bambino. Ricongiungi le due coste, la costa Ionica e la costa Adriatica, immergendoti negli aridi paesaggi dell’entroterra, costellati da paesini di pietra bianca, con le chiesette centenarie adagiate nelle piazze assolate e quelle sperdute nella campagna silenziosa, i vicoletti che sfociano nelle case a corte, ambiente di condivisione di attimi di vita, i palazzi signorili che raccontano storie di pace e di guerra.
Siamo così a Copertino, la città del Santo dei “voli”, San Giuseppe, del castello cinquecentesco, oggi centro di numerosi eventi culturali; a Galatina con la Basilica di Santa Caterina D’Alessandria, ricca di affreschi che la rendono una vera e propria pinacoteca; a Maglie, cittadina nella quale sorge il maestoso Duomo o Chiesa della Collegiata con il suo Campanile, il più alto del Salento dopo quello di Piazza Duomo a Lecce.
A Casarano, le cui origini risalgono addirittura all’epoca romana; qui sorge uno degli edifici religiosi più affascinanti del territorio salentino, la chiesa di Santa Maria della Croce o di Casaranello, di antichissima costruzione, il suo interno propone affreschi risalenti ai secoli XIII e XIV e, sulla volta, uno splendido mosaico policromo con motivi geometrici.
Anche la cittadina di Specchia merita di essere una tappa di questo itinerario salentino, vi si può visitare il Castello Risolo (XVI), che domina la piazza principale, bellissimi edifici religiosi come la seicentesca Chiesa Parrocchiale della Presentazione della Beata Vergine Maria, ma esiste anche una “Specchia Sotteranea” carica di fascino, con i suoi Frantoi Ipogei che si estendono al di sotto delle strade del paese.
Ricca di storia è la città di Tricase, vi sorge il Palazzo Principesco dei Gallone con la Turris Magna Orsiniana decorata da sprazzi di affreschi, il più suggestivo dei quali rappresenta un attacco da parte dei Turchi.
Ugento ha una memoria che si perde nella nebbia dell’antichità ma reca le tracce del crogiuolo di popoli che ha attraversato questa terra. Numerosissime sono infatti le testimonianze di età preistorica, oggi ospitate nelle sale del Nuovo Museo Archeologico, ma anche testimonianze di epoca messapica come tratti delle mura difensive. Domina dall’alto l’intera cittadina il Castello, di origine antichissima; si pensa infatti che il primo nucleo della struttura risalga addirittura al periodo romano, ma i successivi interventi sull’edificio rivelano l’intricata storia del nostro Sud.
Ora Viaggiatore lascia che le tue orecchie si immergano nei suoni affascinanti della Grecìa Salentina, l’unione dei comuni nei quali gli anziani ancora parlano il griko, dialetto dalla fortissima influenza greca: il viaggio prosegue così a Soleto, Calimera, Sternatia, Cutrofiano, Melpignano, Martano, Carpignano salentino, Castrignano dei Greci, Martignano, Zollino e Corigliano d’Otranto, paesini in cui le meravigliose chiese che innalzano una pura e quotidiana preghiera al cielo si affiancano ai palazzi storici eredi della vita civile e pagana di questa terra.
Fermati poi nel luogo in cui risiede la “Signora del Barocco”, Lecce, nella quale millenni di storia ti circondano, dove ogni angolo ti parla di un popolo diverso che ha attraversato questa terra e ha lasciato qualcosa di sè. Sentiti piccolo al centro del monumentale complesso di Piazza Duomo, ai piedi del suo Campanile, fai vagare lo sguardo sulla facciata barocca di Santa Croce, sprofonda nella storia ammirando le enormi lastre dell’Anfiteatro romano in Piazza S. Oronzo.
Infine resta sospeso tra terra e mare nelle città sulla costa: Porto Cesareo con i suoi paesaggi incontaminati, le splendide spiagge e la sua fauna protetta; Santa Maria al Bagno che attesta il passaggio della “grande Storia” proprio su questi lidi. Questa marina e la città a cui fa capo, Nardò, (perla del Salento per la bellezza degli edifici, delle piazze, delle chiese), accolsero infatti una comunità ebraica sfuggita ai campi di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale, ricevendo per questo, nel 2005, la medaglia d’oro al merito civile; Gallipoli che ti accoglie con il suo Castello affacciato sulle acque dello Ionio.
Torre San Giovanni con la sua cinquecentesca Torre d’avvistamento, la cui costruzione fu ordinata da Carlo V per difendere la costa dagli attacchi dei pirati Saraceni e con le sue spiagge sabbiose a sud e la costa rocciosa verso nord; Santa Maria di Leuca, “alla fine della terra” con i suoi palazzi dallo stile orientale e il Santuario che conserva ancora memoria del passaggio di San Pietro in viaggio verso Roma; Santa Cesarea Terme, qui il concetto di salute si lega alla natura grazie alle “buone” acque delle terme; Otranto, sulla costa Adriatica, la cui Cattedrale ti parla di storie d’Oriente e di sangue e più su Torre dell’Orso, Roca Vecchia, San Foca, un meraviglioso alternarsi di spiagge bianche e scogliere a picco sul mare.
La storia del Salento ti parla, in angolo della penisola, ti chiama ad essere qui ed ora, in quest’aria piena di sole e di mare.